Elaborazione del lutto: fasi del processo e terapia risolutiva

L’ elaborazione del lutto è uno dei processi più difficili da affrontare nella vita. La perdita di una persona cara è spesso motivo di destabilizzazione della quotidianità. E comporta stati d’ansia o depressione e di disturbi fisici correlati.

Elaborare il lutto è fondamentale. Chi vive una perdita importante deve mettersi fin da subito nell’ottica di cominciare questo processo.

Si tratta di una situazione che viene approcciata in maniera estremamente soggettiva, a seconda del rapporto che si aveva con il defunto e anche della capacità emotiva di gestire il distacco. In questo caso entra in gioco la resilienza, la capacità di rispondere in maniera positiva a eventi anche molto traumatici.

Capita spesso che l’elaborazione del lutto venga vista come un percorso da evitare. Perché? Per paura di affrontare il dolore – che viene quindi messo in secondo piano – in tutta la sua complessità.

Il rifiuto di elaborare il lutto può concretizzarsi in diversi modi. C’è chi relega in secondo piano il dolore successivo a una perdita importante immergendosi completamente nel lavoro. E c’è chi, invece, si lascia andare ad assunzione incontrollata di cibo o sostanze stupefacenti.

Nessuna delle due situazioni appena descritte è sana. L’elaborazione del lutto è un percorso necessario, che va completato per preservare serenità psicologica e buona qualità di vita.

Elaborazione del lutto: un percorso necessario

Tentare di ignorare il dolore o considerarlo un obbligo nei confronti del defunto apre la strada alla depressione. Il percorso di elaborazione del lutto, come già ricordato, si configura come una necessità.

Ovviamente i dettagli del percorso cambiano di persona in persona. Per inquadrarli a livello generale è possibile fare riferimento al lavoro della psicoterapeuta svizzera Elisabeth Kübler-Ross.

La Kübler-Ross ha diviso il processo di elaborazione del lutto nelle seguenti quattro fasi:

  • Fase della negazione (o del rifiuto). Durante questa fase possono essere frequenti i crolli emotivi. La fase di negazione dura normalmente alcuni giorni. Ma nei casi più gravi accompagna la persona per un lasso di tempo ben più ampio.
  • Fase della rabbia. Questa fase può essere caratterizzata da momenti di ansia e irrequietezza. La sua durata può protrarsi anche per diversi mesi.
  • Fase della depressione. Durante questa fase la perdita comincia a essere accettata nella sua realtà. Può capitare di chiudersi in sé stessi o vivere situazioni tipiche della depressione, come per esempio la sensazione che la propria esistenza si sia svuotata di significato.
  • Fase dell’accettazione. La fase dell’accettazione corrisponde a una nuova organizzazione dell’esistenza. Alcuni dei comportamenti tipici della depressione vengono eliminati. La persona che vive l’elaborazione del lutto tende più spesso a ricordare il caro deceduto con un senso di gioia.

L’elaborazione del lutto non è un processo che si può completare da soli. Per quale motivo? Per il semplice fatto che implica l’esternazione di emozioni e la necessità di sentirsi accolti, compresi e guidati verso le soluzioni più utili per ritrovare un equilibrio generale. Così, quando ci si accorge che l’elaborazione del lutto diventa troppo complicata, è consigliabile rivolgersi a un terapeuta.

Elaborazione del lutto: quale percorso terapeutico?

L’elaborazione del lutto, come già ricordato, può essere agevolato ricorrendo a un percorso terapeutico. La psicoterapia cognitivo-comportamentale può rivelarsi una soluzione efficace nel processo di superamento delle difficoltà successive al lutto. In questi casi il terapeuta analizza assieme al paziente i motivi per cui il ricordo del defunto viene rimosso. Una situazione, questa, che man mano che passa il tempo, causa l’accumulo di ulteriore sofferenza.

L’elaborazione del lutto può essere affrontata anche con l’aiuto di una terapia sistemico-relazionale. I decessi – improvvisi o meno che siano – possono determinare uno sconvolgimento profondo degli equilibri all’interno del gruppo familiare.

Al centro dell’attenzione non c’è solo il problema della perdita di una persona cara e della nostalgia legata alla sua mancanza, ma anche la rottura di schemi, riti, abitudini profondamente radicate nella storia del gruppo.

La morte del membro di una famiglia mette i soggetti superstiti nelle condizioni di dover in parte ridiscutere il rapporto che li lega e, di conseguenza, anche parte della propria individualità.
Questa situazione, unita a difficoltà di comunicazione, può portare all’insorgere di disfuzioni patologiche che possono essere risolte con l’intervento di un terapeuta.

Il lutto affettivo

Un’altra situazione in cui si può parlare di lutto anche se non si ha a che fare con la perdita fisica di una persona cara è la fine di una relazione. Il lutto affettivo può essere un percorso molto difficoltoso da affrontare, in quanto vengono spesso a galla sentimenti di rabbia e rancore nei confronti dell’ex partner, oltre al senso di colpa per non essere riusciti a salvare il rapporto.

Il protrarsi di queste situazioni – che subito dopo la rottura possono essere fisiologiche – è qualcosa di assolutamente negativo per quanto riguarda l’elaborazione del lutto affettivo e la ricostruzione di una condizione di serenità interiore.

Il lutto affettivo può essere superato in maniera graduale facendosi specifiche domande sulla propria situazione personale. Prima di tutto è necessario comprendere i cambiamenti portati dalla relazione, le cose imparate e quello che ci si aspetta da un nuovo rapporto.

Riuscire a farsi queste domande e a rispondere in maniera chiara è fondamentale per superare il lutto affettivo. Il secondo grande impegno consiste nel darsi tempo e nel continuare a mostrarsi aperti a nuovi stimoli e nuovi rapporti. Questo non significa iniziare una nuova relazione se ci si rende conto di non essere ancora pronti. Vuol dire semplicemente non rifiutare una pizza con gli amici, oppure concedersi il viaggio che si progetta da tanto tempo.

Superare un lutto

Superare un lutto affettivo significa compiere dei piccoli passi ogni singolo giorno. E non smettere di fare progetti, anche piccoli – come per esempio un viaggio. Così da non chiudere le porte a tutte le variabili che la vita mette davanti e che possono, inaspettatamente, aiutare a riconquistare la felicità!

L’elaborazione del lutto è un percorso estremamente complesso, le cui peculiarità sono state studiate da esperti di diversi campi nel corso del tempo.

Ogni situazione, ripeto, fa storia a sé. In ogni caso è bene ricordare che una prolungata condizione di dolore e disperazione dopo un lutto di qualsiasi natura deve essere affrontata con i debiti strumenti tecnici. Per evitare che la perdita, anche se improvvisa, di una persona cara pregiudichino in maniera definitiva la qualità della vita, impedendo il raggiungimento di condizioni di serenità e soddisfazione.

 

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