Elogio alla noia: un po’ di tempo dedicato al dolce far nulla aiuta a crescere

Nella società in cui viviamo veniamo quotidianamente iperstimolati da molteplici input. Viviamo le giornate con un’organizzazione precisa delle attività da fare. Siamo abituati ad avere impegnato tutto il nostro tempo, a schedulare puntualmente il tempo del lavoro, il tempo da dedicare a eventuali hobby, alla famiglia. D’altronde, quando si lavora, è inevitabile cercare di organizzare al meglio la vita dei propri figli, con l’auspicio di non far mancare loro nulla. È infatti diventata quasi consuetudine che un bambino abbia un’agenda settimanale piena, al pari dei genitori. Sport, lezioni di inglese, lezioni di uno strumento musicale e tante altre attività occupano il tempo dei bambini. Pur sottolineando l’importanza di praticare uno sport, come di coltivare determinate passioni, il confine tra ciò che è adeguato e ciò che è esagerato è molto labile: il punto di vista dell’adulto spesso non è quello dei bambini.

Quali sono i ritmi dei bambini

Innanzitutto occorre chiedersi: i ritmi di un bambino possono coincidere con i ritmi di un adulto?

No. Ogni bambino ha ritmi diversi, ma ciò che li accomuna è la necessità di avere tempo per rielaborare i fatti accaduti nella giornata e di dedicarsi ad attività ludiche e rilassanti che possano cambiare ogni giorno, ogni settimana. Di fronte alla preoccupazione di un genitore per la possibile noia del figlio, la risposta è:

Ben venga la noia.

Grazie a quella che noi comunemente definiamo noia il bambino viene stimolato a pensare e, conseguentemente, a strutturare in modo autonomo attività e passatempi che altrimenti non avrebbe probabilmente preso in considerazione.

La noia sollecita il problem-solving

È importante lasciare ai bambini il tempo di riflettere e rielaborare avvenimenti ed episodi accaduti. Di fronte ad una situazione ipoteticamente noiosa, il bambino è sollecitato ad attivare un meccanismo di problem-solving che lo guidi fuori dalla situazione d’impasse.

Attraverso la sperimentazione i bambini, inoltre, possono conoscere sempre di più ciò che piace o non piace loro, imparando a organizzare meglio il  tempo a loro disposizione e dipendendo in misura minore dai suggerimenti dei genitori.

Si tratta di un vero e proprio allenamento cognitivo, propedeutico allo sviluppo di una maggiore autonomia.

Non anticipiamo noi una soluzione alla noia dei nostri figli, non viviamo il tempo libero come tempo perso ma come una vera e propria risorsa, in grado di dare la preziosa possibilità di aggiungere nuovi “tasselli” alla costruzione di un’identità che si sta ancora formando.

In poche parole: un po’ di tempo dedicato al “dolce far nulla” aiuta a crescere.

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