Come ridurre l’ansia

Quante volte i nostri genitori e i nostri nonni ci hanno detto di andare a letto presto la sera? Il consiglio non interessava solamente una questione di sicurezza, ma si proponeva di suggerire uno stile di vita salubre e votato al benessere. Gli antichi consigli trovano infatti riscontro nella nostra realtà, in quanto uno studio condotto dall’Università di Binghamton ha rivelato che andare a letto presto la sera può aiutare a sedare gli stati ansiogeni e quindi a migliorare il benessere delle persone.

Sappiamo quanto l’insonnia sia da considerarsi una patologia legata allo stress, giacché i pensieri rispetto al lavoro, alla gestione delle relazioni sociali e personali conducono molte persone a non dormire nel modo corretto, oppure a risvegliarsi continuamente in preda al panico e all’ansia. Per correggere queste abitudini e combattere la patologia dell’insonnia diventa utile dare il via a un vero e proprio rituale del sonno, che prevede di adottare certi comportamenti ben mirati quando il sole inizia a tramontare. In primis si tratta di staccare ogni collegamento con gli strumenti multimediali, colpevoli di alterare la fase naturale di veglia e sonno a causa della luce blu che emettono. Il cervello associa, infatti, il colore blu al risveglio e al mattino, per cui se si sottopongono i sensi alla visione di questo colore si manda in tilt il sistema nervoso collegato alla veglia-sonno, che riconosce la notte come il mattino.

L’ora in cui ci si corica andrebbe, inoltre, ad agire sui livelli di preoccupazione. In altri termini, chi va a letto tardi è più predisposto a nutrire pensieri negativi rispetto alle persone che vanno a letto presto. Si tratta, nello specifico, dei pensieri ripetitivi, che continuano ad affiorare anche se non esiste un metodo per risolverli e che conducono le persone a provare un’ansia sempre più crescente. I pensieri negativi e ripetitivi cambiano a lungo andare l’andamento dell’umore, che si manifesta con sbalzi e con malinconia e tristezza anche durante i momenti più sereni e gioiosi.

Regolare la quantità di sonno e l’ora in cui si va a letto potrebbe quindi contribuire a sedare questi sentimenti e a risolvere il problema all’origine. Gli studiosi che hanno eseguito la ricerca hanno analizzato 100 giovani adulti ai quali è stato chiesto di compilare dei questionari, al fine di valutare la quantità dei loro pensieri negativi. Dallo studio è chiaramente emerso che le persone che andavano a letto tardi nutrivano pensieri negativi in modo molto più massivo rispetto ai soggetti che si coricavano presto alla sera.

Il dottor Jacob Nota che ha condotto lo studio ha sintetizzato la ricerca con queste semplici parole: “Fare in modo che il sonno si ottenga durante il momento giusto della giornata può essere un intervento poco costoso e facilmente divulgabile per gli individui che sono infastiditi da pensieri intrusivi. Se ulteriori risultati supporteranno la relazione tra i tempi di sonno e pensieri negativi, questo potrebbe un giorno portare a una nuova strada per il trattamento di persone con disturbi d’ansia”.

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