La fobia sociale dipende dai bassi livelli di serotonina?

Recenti studi eseguiti a livello internazionale aprono nuovi scenari sulla concezione della serotonina, chiamato anche l’ormone del buonumore e spesso considerato come un neurotrasmettitore in grado di migliorare lo stato delle persone ansiose, ma soprattutto dei soggetti che soffrono di fobia sociale. La fobia sociale è una patologia che impedisce alle persone che ne soffrono di condurre una vita normale, poiché sono tremendamente spaventate dalle altre persone e dalle situazioni sociali. Si tratta di una patologia grave, che interessa milioni di persone in tutto il mondo e che può sfociare anche in patologie ancor più gravi come la depressione acuta o l’isolamento sociale.

Evoluzione degli studi sull’uso della serotonina nella cura dell’ansia sociale

Fino a poco tempo fa gli psicologi e gli scienziati erano concordi nell’affermare che le cause della fobia sociale potessero essere ricercate nei livelli troppo bassi di serotonina, mentre recenti studi capovolgono questo concetto e suggeriscono che anche livelli troppo alti di questo neurotrasmettitore potrebbero portare alla comparsa di fobie sociali e di attacchi di ansia. Lo studio è stato condotto dagli studiosi dell’Università di Uppsala, i quali hanno eseguito delle scansioni cerebrali su un campione di volontari per monitorare i livelli di serotonina presenti nel cervello. Dai risultati sarebbe emerso che una buona parte dei pazienti monitorati, sofferenti di attacchi di ansia e di fobia sociale, avrebbero prodotto una quantità di serotonina troppo elevata in una particolare zona del cervello chiamata amigdala, la quale è notoriamente collegata con le sensazioni di paura. Ecco che l’eccesso di questo neurotrasmettitore cerebrale potrebbe portare nelle persone la comparsa di patologie che sono solitamente collegate a una scarsa presenza della sostanza.

Quale futuro per la cura della fobia sociale?

Alla luce di questi studi, i quali rappresentano un bel passo in avanti nello studio della fobia sociale, è importante che gli scienziati approfondiscano l’argomento, non solo per comprendere appieno le ragioni della comparsa della fobia sociale, ma anche per elaborare cure farmacologiche adeguate che siano in grado di evitare la sovrapproduzione della serotonina. Se fosse confermato che il farmaco produca l’effetto contrario, diventerebbe indispensabile mutare molte delle cure presenti in commercio, le quali si impongono di innalzare i livelli di serotonina nell’organismo per stimolare la serenità e il buonumore. E se queste cure si fossero rivelate finora inutili o addirittura dannose? La comunità scientifica deve quindi appurare questo aspetto, anche perché molti sono i farmaci, anche di facile reperibilità, che agiscono sulla produzione di questo neurotrasmettitore e quindi c’è assoluto bisogno di fare chiarezza sull’argomento. Importamente sottolineare come la sola assunzione dei farmaci non sia sufficiente alla guarigione, ma che un intervento di psicoterapia possa essere risolutivo. Per i soggetti affetti da fobia sociale è difficile uscire di casa per effettuare una terapia in studio, è quindi utile la terapia a domicilio o una consulenza via skype.

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