Quali capricci esprimono i bisogni psicologici?

La crescita dei propri bambini è un periodo delicato, soprattutto per quanto riguarda il cervello, organo che durante la crescita è ‘affamato’ di stimoli interni ed esterni. Può accadere che il cervello sia sotto-stimolato e che i bambini manifestino questa situazione cercando di sopperire in modo autonomo, procurandosi gli stimoli in modo grezzo, ovvero facendo i cosiddetti capricci. Si tratta di comportamenti che chiedono di essere analizzati con attenzione, perché non sono necessariamente caratteriali, ma possono nascondere la necessità e il bisogno di ricevere degli stimoli che sono variabili da soggetto a soggetto.
Dalle litigate con i fratelli ai gesti più eclatanti, come buttare tutti i giochi per aria e sfasciare ogni cosa che gli passa per le manine, i bambini che hanno pochi stimoli tendono a manifestare questo stato con comportamenti che nascondo una richiesta psicologica, anzi un bisogno psicologico che chiede di essere supplito dalle persone che li circondano. Gli intrattenimenti positivi sanno infatti supplire ai capricci e sono necessari per la buona crescita psicologica e motoria dei bambini.

Si tratta di auto-salvaguardia?

In un certo senso sì, perché i bambini sentono inconsciamente di aver bisogno di questi stimoli, e non potendolo esprimere attraverso il linguaggio, tendono a farlo con i metodi che gli sono più consoni, come i comportamenti apparentemente aggressivi e fuori luogo che vengono letti dai genitori e da chi sta loro accanto come capricci.

Si tratta davvero di capricci?

Il confine, secondo gli esperti, è labile, quindi è importante distinguere fra capricci importanti e capricci futili. Spesso iniziano per motivi apparentemente futili, ma che sono considerati tali dagli adulti i quali possiedono un diverso metro di misura. Se si tratta di richiesta di materiali, come ad esempio un acquisto al supermercato, è utile fissare l’attenzione su una presa di posizione ben chiara, ovvero ‘andiamo al supermercato ma non chiedere che acquisti qualcosa per te’, oppure ‘andiamo al supermercato e puoi scegliere una cosa da mangiare’. In questo modo, con presa assertiva, il bambino si abitua a ricevere una cosa all’inizio e quindi non pretende ulteriori regali, evitando scenate che in questo caso sono da considerarsi decisamente futili.
Diverso è l’approccio ai capricci importanti, ovvero a quelli che nascondono dei bisogni psicologici. In questo caso si tratta di capricci comportamentali, legati al rifiuto del cibo, allo spostare i giochi senza ragione e al non dormire quando è il momento della nanna. Questi capricci possono sorgere in seguito alla paura di essere lasciati soli oppure abbandonati quindi, in questo caso, i bambini vanno rassicurati con fermezza e i capricci letti come episodi di stress psicologico.
Il bisogno comunicato dai bambini attraverso i capricci non è in questo caso superficiale, e va letto come una necessità, quindi il piccolo va rassicurato ed è opportuno attuare dei comportamenti che sappiano essere fermi ma positivi, come mangiare con lui, stargli vicino al momento della nanna e fargli comprendere che si tratta di paure normali, che possono essere superate anche senza il bisogno di fare capricci evidenti.

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