Come la caduta precoce dei denti può influire sui disturbi di linguaggio

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I DENTI DA LATTE

La caduta dei denti da latte è una fase molto importante ed emozionante durante la crescita del bambino.

Si tratta di un processo in cui i denti da latte, cadono per lasciare il posto ai denti decidui (ovvero quelli permanenti).

Questa fase interessa i bambini tra i 6 e i 12 anni, ma ci sono casi in cui la caduta dei denti da latte inizia precocemente.

Le cause della caduta precoce possono essere legate a patologie dentali, o  traumi (come ad esempio le cadute).

La caduta precoce potrebbe portare a una difficoltà nella pronuncia di alcune lettere, che necessitano la barriera dei denti per essere pronunciate.

Se il bambino non ha ancora imparato a dire alcune lettere, la caduta anticipata può essere un problema ulteriore.

QUALI POSSONO ESSERE LE MAGGIORI DIFFICOLTÀ?

Generalmente, i primi denti che cadono sono gli incisivi anteriori inferiori seguiti da quelli anteriori superiori.

Quando abbiamo una caduta degli incisivi inferiori, la lingua tende a posizionarsi sempre laddove c’è una mancanza, perché essendo una situazione anomala, il bambino è incuriosito (così come quando un dentino dondola, si finisce sempre lì con la lingua e non si riesce a lasciarlo stare); in questo caso, si potrebbe avere difficoltà a pronunciare la lettera “s” perché la lingua, cercando spesso quel buchino, non si posiziona correttamente.

Quando invece abbiamo una caduta degli incisivi superiori, molto più frequente nel momento in cui c’è stato un trauma, alla lingua manca un ostacolo fondamentale che, in alcune occasioni, le serve per fermarsi. Pensate alla pronuncia delle lettere “t”, “d” e “n”: quanto può essere difficile imparare a dirle senza un dentino davanti?

 

COSA SUCCEDE SE NON SO DIRE ALCUNE LETTERE?

Non è sempre detto che un bambino con caduta anticipata possa avere queste difficoltà, ma, se dovessero esserci, il problema non deve essere sottovalutato. Immaginiamo che abbia difficoltà a dire le lettere “t” e “d”: ci sono tantissime parole italiane che contengono queste lettere, e, in questo caso, il bambino le sostituirebbe con altre. Così facendo, molto spesso fa fatica ad essere capito e bisogna evitare di compiere l’errore di dire le parole al suo posto o addirittura non ascoltarlo perché il suo modo di parlare non è perfetto; non deve chiudersi in sé solo perché nessuno vuole sforzarsi a fare un dialogo con lui.

Concentratevi fornendo a vostro figlio tutto il sostegno di cui ha bisogno: aiutatelo a sentirsi a proprio agio con se stesso, e dategli fiducia, che lo porteranno ad essere più sicuro.

Dott.ssa Denise Repanati

Logopedista

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