Halloween: mostri e fantasmi nemici-amici di bambini e ragazzi

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La festa di Halloween è ormai alle porte. Milioni di bambini si preparano a travestirsi da mostri e fantasmi con l’obiettivo di divertirsi e, perché no, raccogliere una cospicua quantità di dolci.

La famosa festività celtica, divenuta famosa in tutto il mondo, può contare anche il nostro Paese come fan. Chiunque di noi ha con ogni probabilità già incrociato sull’uscio di casa bambini che chiedevano “Dolcetto o scherzetto”. Eppure Halloween, con i suoi fantasmi, vampiri, mostri, può essere considerato la concretizzazione delle paure dei bambini. Il buio, le creature ignote e maligne, gli animali pericolosi, rappresentano le paure più frequenti dei più piccoli. Eppure cosa attrae bambini e adolescenti verso tutto ciò che è pauroso e macabro?

Innanzitutto è importante ricordare che la spinta verso il brivido ci contraddistingue. Nei casi estremi la ricerca del brivido ad ogni costo diventa una vera e propria malattia. Nella normalità però chiunque possiede, in misura minore o maggiore, questa curiosità verso ciò che ci intimorisce.

I bambini, soprattutto i più piccoli, vivono le emozioni in modo istintivo. Prima ancora di riconoscere e dare un nome alla paura, la vivono. Per quanto possa trattarsi di un’emozione negativa la curiosità del provarla serve in un certo senso a imparare a gestirla. Si tratta di un meccanismo di difesa che in realtà porta i bambini ad affrontare, attraverso la “messa in scena”, ciò che può fare loro paura. Travestendosi da mostri cambiano anche il punto di vista: non sono più loro le “vittime” della situazione timorosa, anzi, ne sono padroni. Le paure vengono così rielaborate ed esorcizzate.

Il “mettere in scena” è una strategia molto valida per i bambini per rielaborare ciò che vivono e ciò che accade intorno a loro. In questo modo possono riproporre situazioni che hanno stimolato in loro sia emozioni positive che emozioni negative come, appunto, la paura.

Per gli adolescenti ci sono altre ragioni che possono spingere loro verso il mondo dell’horror. Innanzitutto vi può essere il desiderio di andare oltre a ciò che è consentito. Infrangere la regola, guardando ad esempio un film horror, può farli sentire più grandi e assecondare il desiderio di avere una maggiore autonomia e indipendenza. La ricerca del brivido, inoltre, comporta anche una scarica di adrenalina e questo  può diventare un ottimo antidoto contro la noia.

La passione per vampiri e mostri può anche essere, infine, una forma di identificazione. In adolescenza si vivono molti cambiamenti, fisici e psicologici, che talvolta possono spingere i giovani a vivere male questi mutamenti, facendo percepire negativamente la propria diversità. Ed è qui che i protagonisti più improbabili, come vampiri tenebrosi e asociali o creature mostruose, diventano una sorta di “alleato” per l’adolescente che, in alcuni momenti, può sentirsi diverso, proprio come loro.

Ad ogni età il proprio “mostro”, insomma, amico/nemico di bambini e ragazzi.

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