Mutismo selettivo: cos’è e come guarire

“E’ un bimbo come gli altri: gioca, si diverte, ride, corre per la casa, ma appena usciamo si traforma. Non parla con nessuno, si nasconde dietro di me, arrossisce e si chiude in se stesso” ( cit. una mamma)

Cos’è il mutismo selettivo?

Il mutismo selettivo è indicato come un disturbo d’ansia infantile e si manifesta con l’incapacità del bambino di parlare in certe situazioni, soprattutto sociali, in determinati ambienti o con particolari persone. Non si tratta di un comportamento volontario, ovvero di natura intenzionale e i piccoli non stanno neanche cercando di attirare l’attenzione. L’ansia si manifesta in una forma così forte da impedire al bambino di pronunciare le parole.

Le cause del mutismo selettivo?

Il mutismo è collegato al temperamento del bambino e  non ha nulla a che fare con i deficit di apprendimento, linguistici o problemi di intelligenza. Questi bambini non possono essere accomunati ai bambini timidi, in quanto la loro manifestazione non è di timidezza, ma al contrario di una volontà di partecipare che però viene bloccata a priori dall’ansia. Di solito questi bambini provano imbarazzo in specifiche situazioni nelle quali non si sentono a loro agio e per evitare il giudizio degli altri non si espongono parlando. E’ come se il mutismo fosse per loro una barriera.
È stato stimato che il 90% dei piccoli che soffrono di questo disturbo sono colpiti da fobia sociale, ovvero soffrono di una paura persistente delle prestazioni sociali.

Come si manifesta il mutismo selettivo?

Il mutismo selettivo si manifesta quindi con una totale impossibilità di parlare in certi contesti, ma anche con sintomi fisici quali l’abitudine di girare la testa altrove quando viene loro chiesto di parlare, di grattarsi i capelli oppure di succhiare il dito, tutti gesti che rivelano ansia, così come accade con i bambini che sono totalmente inespressivi e che invece nascondono sentimenti incredibilmente forti nel loro cuore.

Come si diagnostica il mutismo selettivo?

Per effettuare diagnosi è importante rivolgersi ad uno specialista psicologo o neuropsichiatra infantile che valuti la situazione e che escluda qualsiasi altro tipo di patologia come autismo, ritardo cognitivo nè balbuzie o problemi di linguaggio.

Cosa aiutare un bambino che soffre di mutismo selettivo?

Bisogna imparare a non esercitare pressioni sul bambino ed evitare i rimproveri. Se il mutismo selettivo influisce in maniera negativa sulla vita del bambino sarebbe opportuno supportarlo con un progetto che includa sia la presenza di un logopedista che di un terapeuta. Potrebbe seguire un piano di istruzione personalizzato, ovvero disegnato sulle basi delle esigenze del bambino oppure sulla partecipazione extrascolastica a terapie che possano aiutarlo a superare il problema e a proseguire con una crescita sana ed equilibrata.
Molte volte la scuola rappresenta il posto dove il mutismo selettivo si manifesta, quindi è compito degli insegnanti segnalare il problema, comprenderlo e dare il via a un percorso di recupero psicologico che possa affrontare a viso aperto il problema. Molto può essere fatto con il dialogo fra insegnati e genitori.

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