Sentirsi sole perché si soffre di solitudine sentimentale non è mai un bel sentimento. In genere si tratta di momenti passeggeri, che avvengono subito dopo la fine di una relazione amorosa, ma non solo. Ma, pur non essendo un momento facile, è comunque possibile conviverci.
Spesso la solitudine sentimentale è un qualcosa che dobbiamo risolvere da sole, anche se le relazioni esterne possono senza dubbio aiutarci. Per sconfiggere la solitudine, infatti, si sente spesso dire che è utile stare assieme agli altri, magari avere una relazione di coppia, avere molti amici, uscire e stare in mezzo alla gente. In realtà, non è così semplice.
Solitudine sentimentale: motivazioni e sintomi
In ogni tipo di solitudine che si rispetti, che sia sentimentale oppure no, dobbiamo partire dal presupposto che si tratta di un problema emotivo. Cerchiamo all’esterno le cose di cui crediamo di avere bisogno ma, in realtà, è un percorso che deve partire dall’interno.
Innanzitutto, dobbiamo infatti imparare a stare da sole. Questa è una condizione fondamentale per imparare a stare con gli altri. La nostra società ci impone di avere sempre rapporti con gli altri: siamo, infatti, la generazione degli iperconnessi. Abbiamo tanti amici, tantissimi conoscenti…eppure ci sentiamo soli. Soli tra tanta gente. È questo il paradosso della nostra società.
La solitudine sentimentale è forse quella che più ci fa soffrire. Spesso arriva nel momento in cui ci siamo appena lasciati. La mancanza della solita routine, il non vedere più l’altra persona amata oppure non frequentare più gli stessi posti ci lascia insoddisfatti. Quasi sempre, però, essa è una situazione temporanea. Con il passare del tempo, infatti, magari aiutati dagli amici, dai familiari o dai conoscenti, quasi tutti sono in grado di prendere di nuovo in mano la propria vita e di sentirsi meglio.
Tra i sintomi della solitudine sentimentale ricordiamo l’apatia, la depressione, la tristezza, che spesso può sfociare in voglia di non uscire di casa e in atteggiamenti comuni alle persone lievemente depresse.
Cosa fare quando ci si sente troppo sole
Cosa fare, quindi, se si soffre di solitudine sentimentale? Innanzitutto dobbiamo provare a distrarci. Possiamo pensare di svolgere nuove attività, ad esempio iscriversi in palestra, frequentare un corso nuovo, anche allo scopo di conoscere nuove persone. Chiudersi in casa e pensare al passato è un atteggiamento molto sbagliato: è utile, invece, continuare ad uscire con gli amici, per creare sempre nuove occasioni di incontri. Dobbiamo però prendere atto del fatto che, se non riusciamo a stare bene con noi stessi, non potremo al meglio uscire dalla problematica della solitudine sentimentale.
Stare bene con noi stessi non è facile come sembra. Se ci accorgiamo che ormai sono passati mesi, ma la situazione non migliora (pur continuando ad uscire e ad avere relazioni sociali), può essere utile rivolgersi ad uno psicologo o ad uno psicoterapeuta. Saranno loro a farci ragionare sulle cause del nostro malessere e a cercare di sbloccare i nostri traumi interiori.
Accettare la solitudine sentimentale
Non dobbiamo certo scappare dai problemi: la solitudine sentimentale non è certo una malattia! Pertanto, dobbiamo imparare ad accettarla e a conviverci, tenendo però conto che si tratta di una situazione momentanea.
Accettare la solitudine sentimentale è il primo passo per imparare, piano piano, a sconfiggerla. È un percorso che può richiedere qualche tempo ma che, in genere, dà sempre i suoi frutti.