Che cos’è la lallazione?
La lallazione è l’emissione dei suoni tipici dei neonati che non sanno ancora parlare.
In questa fase della vita neonatale, il bambino acquisisce nuove competenze motorie che favoriscono un maggior controllo dei movimenti della mandibola.
Nello sviluppo linguistico del bambino, esiste una prima fase del linguaggio detta “vocalizzazione” che consiste nella produzione di sole vocali. Essa inizia intorno ai 2 mesi e procede con l’aumento di variazioni del ritmo e del tono di voce.
La vocalizzazione si evolve e si trasforma in lallazione, che viene suddivisa in due momenti.
- Lallazione canonica: si manifesta verso il 6°-7° mese con la produzione in sequenza di sillabe, formate da una consonante e una vocale. Il suono prodotto ha un’organizzazione temporale ritmica simile a quella dell’adulto (“MA-MA-MA” o “PA-PA-PA”).
- Lallazione variegata: compare intorno all’11° mese di vita. È caratterizzata da una produzione linguistica più evoluta ed è formata da sillabe piane o complesse, con due o più consonanti diverse: “MA-MA-TA” oppure “TA-TA-NA-MA”.
Sta parlando o comunicando?
In questo particolare periodo, il bambino avverte la necessità di comunicare con le persone che lo circondano.
La necessità di comunicare, non va confusa con la capacità di comunicare.
Può succedere infatti che i suoni che il bambino emette traggano in inganno i genitori, i quali possono credere di ascoltare parole vere e proprie.
In realtà il bambino non può ancora rendersi conto del significato di ciò che produce: la sua attività vocale in questa fase è dovuta alla scoperta casuale dei suoni che può produrre e dal piacere di ripeterli.
Ad esempio: quando il bambino dice “MA-MA-MA” non chiama ancora la sua mamma, ma rinforza il suo intento di richiamare l’attenzione attraverso produzioni verbali.
Imparare giocando
La lallazione è un’attività molto importante ai fini dell’interazione comunicativa tra il bambino e i suoi genitori perché, attraverso l’emissione di suoni, il bambino impara a comunicare i diversi stati d’animo.
Può anche essere motivo di gioco vocale se, ad esempio, chi è vicino al bambino imita i suoni da lui emessi e cerca di sollecitarlo a produrne di nuovi.
È importante tenere presente che ogni bambino è unico e diverso dagli altri. Questo principio vale anche per lo sviluppo del linguaggio: l’inizio dell’attività comunicativa attraverso i suoni, infatti, può variare molto da bambino a bambino perciò non bisogna preoccuparsi se la lallazione inizia con ritardo o si prolunga per qualche mese più del dovuto.
Dott.ssa Denise Repanati
Logopedista