Come allenare il cervello alla felicità

Recenti studi sulla felicità rivelano che è un’attitudine, che può essere appresa in modo autonomo e quindi coltivata assumendo determinati atteggiamenti. Il cervello, secondo i ricercatori, può essere educato e allenato alla felicità, svolgendo dei semplicissimi esercizi che sono apparsi sulla rivista Time e che sono stati stilati dagli studiosi dell’Università di Harvard. Vediamo assieme quali sono i tre esercizi fondamentali per allenare il cervello a essere più positivo e felice.

  1. Prima di andare a letto è necessario annotare almeno tre cose positive che sono successe nel corso della giornata. Non è importante il modo, può bastare una nota nel computer oppure uno scritto sul block notes. Non è neanche fondamentale che gli eventi trascritti siano eclatanti, come nascite, matrimoni ecc., ma può trattarsi di avvenimenti piacevoli, che ci hanno strappato un momento di felicità, come il proprio partner che prepara la cena se siamo stanchi oppure il gatto che ha scelto di dormire accanto a noi. Accanto agli avvenimenti felici annotiamo la risposta alla domanda ‘Perché è successo questo?’. Questo esercizio aiuta a stimolare la positività e anche a creare un ciclo di eventi virtuosi, in quanto analizzandoli in modo più profondo daremo il via a comportamenti che saranno in grado di riproporli, costruendo una sorta di catena della felicità.
  2. Confrontiamoci sempre e solo con chi sta peggio di noi. Effettuare dei confronti con chi è più bello, più ricco e più potente di noi serve solo ad abbassare la nostra autostima mentre, al contrario, fare dei paragoni con chi se la passa peggio serve ad aumentarla in modo naturale e positivo. Non si tratta di vantarsi dei risultati che otteniamo in modo spropositato, ma di confrontarci con chi è al nostro livello, o meglio ancora, si trova un po’ più in giù, per ricavare una certa soddisfazione che aiuta ad aumentare il nostro grado di felicità.
  3. Guardiamo al passato solamente nei suoi aspetti positivi. Rimuginare sulle scelte sbagliate, sugli avvenimenti tristi e sulle cose che potevano accadere ma che non sono successe indebolisce mente e fisico e si rivela in assoluto come una pratica controproducente. Impariamo a guardare al passato analizzando ciò che di buono abbiamo fatto e ci è successo, per trarre soddisfazione dal nostro operato. Solo in questo modo la felicità può arrivare e può essere coltivata con tanta cognizione di causa.

Ecco che guardare al passato in termini di soddisfazione, misurarsi solamente con le persone che stanno peggio e annotare giornalmente le cose positive che ci succedono sono i tre punti cardine dell’allenamento del cervello, stando a quanto rivelato dai ricercatori di Harvard. In definitiva, si tratta di atteggiamenti semplici da attuare, che non richiedono sforzo alcuno e che davvero possono aiutare a coltivare la felicità e quindi dare vita a un percorso che diventa via via più solido, forte e sicuro nella vita di ogni giorno.

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